Il CPP in ascolto della comunità

Il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale si è riunito confrontandosi sul percorso da intraprendere.
E’ la lettera Pastorale dell’Arcivescovo, ‘Basta. L’amore che salva e il male insopportabile’ ad accompagnarci
nel percorso iniziato lo scorso anno (‘Viviamo di una vita ricevuta’).
In continuità con quanto già vissuto qualche anno fa, si propone il mettersi in ascolto delle diverse realtà
presenti nella nostra Comunità Parrocchiale.
L’esperienza passata racconta la ricchezza scaturita dall’incontro e dalle testimonianze condivise.
Si è ragionato insieme, a partire da una traccia proposta da un piccolo gruppo, confrontandosi sugli aspetti
fondanti che devono muovere l’incontro e l’ascolto.
Certamente lo sguardo non potrà che essere pieno dello stupore davanti a carismi diversi che incarnati e
vissuti diventano per ciascuno la concretezza di una cura e di una attenzione.
L’elenco dei vari gruppi racconta infatti la dedizione e l’impegno in ambiti molto diversi: dalla liturgia alla
carità, dall’educazione alla missione, dai movimenti alle associazioni culturali. Anche i vari gruppi presenti
nell’ambito dell’Oratorio rendono concreto il desiderio di essere presenti nella crescita dei piccoli e dei
ragazzi.
L’ascolto delle diverse realtà verrà suddiviso nel corso dei mesi per dare il giusto tempo e la giusta
attenzione. La volontà è quella di presentare poi alla Comunità quanto emerso così che diventi ricchezza
condivisa. Nel confronto emerge l’importanza della conoscenza di queste risorse così che ciascuno, nella
propria particolarità, possa anche sapere di poter contare su altri per aspetti diversi dal proprio.
Anche in occasione dell’incontro di domenica 11 novembre tra i Consigli Pastorali della zona V, l’Assemblea
Sinodale Decanale e la Fraternità decanale, è emersa l’importanza di sentirsi una Chiesa in cammino.
Solo dall’incontro con Gesù è possibile l’annuncio del Vangelo e il guardare alla bellezza del momento che si
sta vivendo. E il corpo chiamato ad annunciare il Vangelo è la Chiesa in quanto Popolo di Dio dove
insostituibile resta la dimensione dell’incontrarsi e del coltivare le relazioni umane che diventano
reciprocamente presenza di quel Dio che si fa uomo per amore dell’uomo stesso.