MIO OSPITE

Carissimi,

colgo dai “Canti Ultimi” del grande poeta David Maria Turoldo questa splendida poesia per l’augurio di quest’anno. Essa ci parla della presenza di un Dio che ha inevitabilmente a che fare con noi malgrado le distanze che creiamo e il suo essere sconosciuto e muto, quasi il racconto di una umanità che nella sua affannosa ricerca crea distanza da una presenza che basterebbe riconoscere. Una umanità che guarda come irraggiungibile la santità che invece “è qui … di casa”. Una vita che scoprendosi “Amata immagine” si sa legata alla sorte stessa di questo Ospite.

L’augurio è che ciascuno sperimenti questa felice inevitabilità di riconoscere come ospite Dio nella sua vita.

Buon Natale … perchè nessuno si senta solo o povero di speranza !

don Angelo 

 

MIO OSPITE

Anche se in fondo ai mari
e nei più alti cieli
si mormora di te,
so che non hai altra casa:

sei il mio inevitabile Ospite
sconosciuto e muto.

E ci accomuna
la disperazione di amare.

Pure se santità significhi
dimore inaccessibili
qui è la tua casa

pure se brama di te ci consuma
al solo pensare che tu possa
apparire, moriamo.

Non passato né futuro tu hai
ma in te ogni esistenza riassumi
e gli spazi stellari e gli evi…

Quanto inganna il pensarti lontano:
spazio illusorio alla mia
e tua autonomia:

tu non puoi che celarti qui
nel presente, non puoi
che essere in urto

né puoi sfuggire alla sorte
della tua amata immagine.

                                                        (P. David Maria Turoldo)